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Amati da Dio

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I cristiani si chiedono di frequente se sia necessario proclamare il Vangelo a Israele.
Dovrebbero essere mandati missionari dagli Ebrei?
Trascuriamo un fatto importante se non cerchiamo di portare gli Ebrei alla fede in Gesù Cristo?

In tutti i secoli ci sono stati Ebrei che hanno creduto in Gesù, ma la maggior parte degli Ebrei non ha creduto in lui; Gesù viene considerato un importante rabbino ebreo, ma non il Figlio di Dio che mori per i peccati del mondo e quindi anche per i peccati di Israele.
Però, nel giorno di Pentecoste, circa 3.000 Ebrei credettero e furono battezzati (Atti 2:41).

La nascita della chiesa cristiana fu un affare esclusivamente ebraico: quei nuovi credenti erano Ebrei e Gentili che si erano convertiti al giudaismo, cioè Proseliti (Atti 2:10).
I discepoli, i seguaci di Gesù, i suoi amici, che dopo l'effusione dello Spirito Santo diventarono gli inviati (gli apostoli), erano tutti Ebrei.
Solo in Atti 10 sentiamo parlare dello Spirito Santo effuso su non-ebrei, i Gentili.

Quando il centurione romano Cornelio e tutti coloro che udirono la proclamazione del Vangelo da parte di Pietro fecero l'esperienza dell'effusione dello Spirito Santo, ricevendola come i giudei e i proseliti a Pentecoste.
A quell'evento, Pietro e gli altri credenti circoncisi, ebrei che credevano in Gesù, furono oltremodo meravigliati (Atti 10:44-48).

Quella inaspettata conversione dei Gentili fece nascere furiosi dibattiti fra i credenti ebrei: questi nuovi credenti non-ebrei, dovevano osservare le leggi di Mosè e i 631 comandamenti rabbinici?
Dovevano mangiare "kosher", e seguire tutte le indicazioni dell'Antico Testamento?
Potevano essere considerati ebrei mediante la loro fede in Gesù?
I loro uomini dovevano essere circoncisi?
Questi gentili convertiti dovevano diventare Ebrei osservanti in tutto e per tutto?
Erano forse una specie di proseliti?

E poiché i cristiani ebrei continuavano a osservare la Legge di Mosè, alcuni chiedevano che i cristiani Gentili facessero la stessa cosa.
Che shock deve essere stato per quei nuovi convertiti sentirsi dire: "Se non siete circoncisi, non potete essere salvati (Atti 15:1); la vostra salvezza è in forse se non seguite la Torah di Mosè!".
Il Signore dovette operare a lungo per convincere Pietro, un ebreo osservante e, nello stesso tempo, un cristiano sincero, a entrare nella casa di Cornelio, il gentile romano; entrare in casa sua significava contaminazione.

Il Signore dovette parlare a Pietro tre volte, mentre era rapito in estasi dicendogli: "Non chiamare impuro quello che Dio ha purificato".
Nella visione, Pietro vide il cielo aperto e una specie di grande tovaglia che veniva abbassata per gli angoli.
Il lenzuolo conteneva ogni specie di animali, alcuni puri e altri considerati impuri dalla Legge di Mosè, e Pietro udì una voce che diceva: "Alzati Pietro, uccidi e mangia!".
Pietro rispose: "Certamente no, Signore!".
La visione si ripete, perché Pietro doveva imparare che non si trattava di cibo "kosher", ma di persone "kosher" (Atti 10:9-23).

Quando scese dalla terrazza della casa, dove aveva avuto la visione, incontrò i messaggeri inviati da Cornelio.
Essi gli dissero che un angelo aveva dato istruzioni a Cornelio di mandare a chiamare Pietro e di ascoltare il suo messaggio; chiesero così a Pietro di poterlo accompagnare alla casa di Cornelio.
Pietro allora capì che tutto questo era da parte di Dio; e così, per la prima volta, il Vangelo fu proclamato ai Gentili, da un ebreo.

Questa modalità, cioè Ebrei che predicavano il Vangelo ai Gentili, doveva continuare.
Ci si poteva aspettare che il Signore scegliesse Cornelio per proclamare il suo messaggio; dopo tutto, come romano, egli conosceva bene il modo di pensare dei greci e dei romani, era diventato un credente nel Signore Gesù Cristo ed era ripieno di Spirito Santo, come i credenti Ebrei lo furono a Pentecoste.

Ogni sincero direttore missionario moderno avrebbe certamente deciso che un uomo come Cornelio fosse la persona più adatta da scegliere come primo apostolo per i Gentili, invece il Signore scelse un rabbino ebreo, Saulo di Tarso, e si rivelò a lui per usarlo proprio come apostolo per i Gentili.
Così abbiamo visto il modo di operare di Dio: la Salvezza è arrivata a tutto il mondo tramite Israele.
La Salvezza viene dagli Ebrei (Giovanni 4:22).

Dio scelse il popolo di Israele solo per amore (verso di esso e verso i suoi antenati), e non perché fossero più grandi, più potenti, più forti o più intelligenti delle altre nazioni (anche se è straordinario, per esempio, che un gruppo così piccolo abbia avuto tanti vincitori del premio Nobel).
In Deuteronomio 7:7-8 è scritto: "Il Signore si è affezionato a voi e vi ha scelti, non perché foste più numerosi di tutti gli altri popoli (anzi siete meno numerosi di ogni altro popolo), ma perché il Signore vi ama.
Il Signore vi ha fatti uscire con mano potente e vi ha liberati dalla casa di schiavitù, dalla mano del Faraone, re d'Egitto, perché ha voluto mantenere il giuramento fatto ai vostri padri".

Anche dopo che Gesù fu rifiutato dalla maggior parte degli Ebrei, Paolo ha affermato: "Per quanto concerne l'elezione, sono amati a causa dei loro padri, perché i carismi e la vocazione di Dio sono irrevocabili" (Romani 11:28-29).
"Infatti, fratelli, non voglio che ignoriate questo mistero, affinché non siate presuntuosi: un indurimento si è prodotto in una parte d'Israele, finché non sia entrata la totalità degli stranieri; e tutto Israele sarà salvato, così come è scritto: Il liberatore verrà da Sion.
Egli allontanerà da Giacobbe l'empietà; e questo sarà il mio patto con loro, quando toglierò via i loro peccati" (Romani 11:25-27).

Dunque, amati da Dio!
Così Lui vede Israele, nonostante tutto, e il cosiddetto "Israele non-credente" è anche amato da Dio.

Una Meditazione di Willem Glashouwer

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