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Israele: Stato nuovo, popolo antico.

Il luogo di nascita del popolo ebraico è la Terra d’Israele (Eretz Israel), dove si svolse una parte significativa della lunga storia della nazione i cui primi duemila anni sono registrati nella Bibbia.

 

Lo Stato d'Israele

In Eretz Israel si formò l’identità culturale, religiosa e nazionale del popolo ebraico e, attraverso i secoli, si è mantenuta la sua presenza fisica anche dopo che la maggioranza fu costretta all'esilio.

Nel corso dei lunghi anni di dispersione (diaspora), il popolo ebraico non ha interrotto né dimenticato il suo legame con la Terra.

Con la fondazione dello Stato d’Israele nel 1948, l’indipendenza ebraica perduta duemila anni prima è stata rinnovata.

Yom HaAtzmaut (Giorno dell’Indipendenza) in Israele è il giorno in cui David Ben-Gurion, il primo primo ministro d'Israele, lesse pubblicamente la Dichiarazione d’indipendenza di Israele il 14 maggio 1948, che nel calendario ebraico cade il 5 di Iyar, l’ottavo mese dell’anno civile, nell'anno 5708.

 

L’anniversario di questa data sul calendario ebraico è noto appunto come Yom Ha’atzmaut e di solito cade in aprile o maggio del calendario gregoriano: nel 2018 è caduto il 18 aprile ed è stato il settantesimo anniversario.

Il giorno prima è Yom haZikaron, il “Giorno del Ricordo”, in cui il popolo d'Israele commemora le vittime delle guerre e del terrorismo: in appena 70 anni Israele ha dovuto seppellire 23.645 soldati e 3.134 civili caduti per le guerre di aggressione subite fin dalla notte del 14 maggio 1948 a causa dell’attacco di ben cinque eserciti arabi e per i vari attentati terroristici subiti nel corso degli anni.

Numeri impressionanti, considerando che Israele è grande quanto la Sicilia.

 

Dalla tristezza del giorno del ricordo si passa quindi alla gioia di Yom HaAtzmaut, il Giorno dell’Indipendenza. 

La premessa di tale proclamazione fu la caduta dell’impero ottomano alla fine della prima guerra mondiale, di cui la Palestina faceva parte ormai da secoli.

Alla rinascita di Israele diedero un contributo fondamentale i pionieri ebrei, proveniente soprattutto dall'Europa orientale, i quali già dalla fine dell’800 cominciarono a far ritorno alla Terra che, dopo secoli di totale abbandono, si era trasformata in palude e deserto.

Riunitisi in gruppi, fondarono i kibbutzim, centri collettivi in cui tutto veniva condiviso in piena parità fra i membri che ne facevano parte, e i moshavim, villaggi basati su un sistema cooperativo.

Riuscirono così, con un’opera immane, a far fiorire i deserti e a bonificare le paludi. 

L’acquisto delle terre, che appartenevano al governo ottomano, furono sovvenzionate dal Keren Kayemeth leIsrael, un’organizzazione fondata nel 1921, che a tale scopo raccoglieva fondi presso gli ebrei di tutto il mondo.

 

Alla proclamazione dello Stato di Israele contribuì anche una scoperta che, durante la prima guerra mondiale, il fisico ebreo Chaim Weizmann, poi primo Presidente del nuovo Stato di Israele, mise a disposizione del Regno Unito, ottenendo in cambio la Dichiarazione Balfour che riconosceva agli ebrei il diritto di ricostruzione sulla loro antica terra del focolare ebraico. 

Durante la seconda guerra mondiale, inoltre, un consistente contingente ebraico costituito dagli ebrei che già vivevano nell'allora Palestina, ben conoscendo tra l’altro la tragica situazione dei loro fratelli chiusi nei lager tedeschi, diede il proprio apporto alla guerra contro il nemico nazista. 

Infine si deve riconoscere il coraggio di un pugno di soldati ebrei che, praticamente disarmati, difese lo Stato appena proclamato dal massiccio attacco arabo.


Theodor Herzl, fondatore alla fine dell’ottocento del Sionismo, si proponeva di far sorgere nei Territori Coloniali del Mandato britannico della Palestina uno Stato Ebraico sulla base della dichiarazione di Balfour, della dissoluzione dell’Impero ottomano, degli accordi Sykes Picot, della Conferenza di Sanremo del 1920 e di molte altri incontri e accordi internazionali che promettevano agli ebrei l’insediamento di Israele.

Il ritorno nelle terre che un tempo videro il Regno di Israele e del re Saul e di Re Davide e l’esilio in Babilonia, il ritorno alla Terra Promessa, l’invasione dell’Impero Romano, la distruzione del Secondo Tempio di Gerusalemme, la diaspora ebraica, la Terra di Israele rinominata Palestina e Gerusalemme rinominata Aelia Capitolina, in sfregio ai Giudei da parte degli invasori romani che volevano rimarcare il loro potere dopo 7 anni di guerre giudaiche in cui gli ebrei tennero in scacco i Romani, ma che alla fine dovettero soccombere e furono quasi tutti resi schiavi e deportati a Roma. 

Con l’immensa ricchezza sottratta al Tempio, i Romani costruirono tra le altre cose l’Anfiteatro Flavio grazie anche alla manodopera gratuita ebraica.

 

Quello che ha fatto Israele, come nazione, negli ultimi 70 anni.

Ha fatto fiorire letteralmente un deserto; ha fatto crescere il tasso di fertilità con una media di 3,11 figli per famiglia (con questo tasso di crescita nel 2085 verrà superata la popolazione della Polonia); ha aumentato il prodotto interno lordo del 900 per cento. 

Inoltre: la pressione fiscale è scesa dal 45 al 32 per cento; gli aiuti americani erano il dieci per cento del pil mentre oggi solo l’un per cento; le esportazioni sono aumentate dell’860 per cento; trent'anni fa Israele non aveva fonti indipendenti di energia mentre oggi il 38 per cento proviene dalle proprie risorse; se non c’era acqua desalinizzata trent'anni fa, oggi oltre il 40 per cento dell’acqua consumata proviene da impianti di desalinizzazione.

È tra le 10 Nazioni al mondo più innovative con il maggior numero di startup pro capite al mondo.


Israele è la patria di:

- 2.000 nuove imprese fondate negli ultimi dieci anni;

- 3.000 startup e imprese high-tech imprese di piccole e medie dimensioni;

- 30 società in crescita;

- 50 grandi aziende di tecnologia;

- 300 centri multinazionali di Ricerca e Sviluppo (secondo un rapporto pubblicato di recente da Israel’s Innovation Authority.

 

E tra le altre cose:

1. Gli ebrei sono il popolo indigeno d’Israele, c’è stata una presenza ebraica permanente in Israele per più di 3.000 anni, secondo testimonianze archeologiche e storiche.

2. Israele è una terra di innovazione dove sono state sviluppate molte tecnologie per migliorare la qualità della vita come: irrigazione nelle regioni desertiche, la pillola a fotocamera, il sistema ReWalk per permettere alle persone paralizzate di camminare di nuovo, l’applicazione GPS Waze, e molte altre.

3. In Israele, la parità di genere è sancita dalla legge; le donne hanno la possibilità di perseguire qualsiasi carriera vogliano. .

4. Dal 2000, gli israeliani hanno ricevuto per 3 volte più premi Nobel pro capite nella scienza ed economia nel mondo.

5. Israele è un paese di grande diversità culturale.

6. Israele è l’unica nazione del Medio Oriente in cui le persone LGBT non subiscono persecuzioni e pena di morte.

7. Gli scienziati israeliani hanno sviluppato un trattamento contro l’AIDS, che si rivolge e distrugge il 40% delle cellule infettate con il virus dell’AIDS senza intaccare le cellule sane.

8. Israele è prima nel campo del riciclaggio dell’acqua e l’uso di energia pulita come l’energia solare.

9. Israele è uno dei due paesi al mondo dove il deserto si riduce invece di espandersi.

10. In Israele, gli alberi aumentano con il tempo, anziché diminuire; Israele è l’unico Paese al mondo che oggi ha più alberi di 100 anni fa.

 

Tutto questo in soli 70 anni, ma con un passato granitico e pieno di storia alle spalle.

Tutto questo in mezzo a 4 guerre dichiarate dai Paesi arabi ad Israele.

Tutto questo in mezzo alla guerra permanente dichiarata dal “popolo palestinese” dal 1973, che continua tutt'oggi nonostante i 6 tentativi di pace sempre rifiutati dagli arabi palestinesi, tra cui quello del 29 Novembre 1947 quando l’ONU votò per la Spartizione dalla Transgiordania, e cioè la nascita di uno Stato ebraico e di uno arabo palestinese: gli ebrei accetteranno subito ma gli arabi no. 

Le altre nazioni arabe esistenti convinsero i futuri palestinesi che Israele sarebbe stata distrutta un minuto dopo la nascita, cosa che provarono effettivamente a fare la notte tra il 14 e il 15 maggio 1948.

Israele sopravvisse con un manipolo di donne e uomini coraggiosi a proteggere la Patria riacquistata dopo 20 secoli. 


Il neonato Stato di Israele era salvo.

Un popolo, gli israeliani, che ama la vita e odia la morte più di qualsiasi altro al mondo, era salvo.

Israele è qui per restarci.

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